User story per l'analisi dei requisiti
Le user story sono descrizioni scritte in prima persona che rappresentano l’esperienza dell’utente finale con il prodotto o il servizio. Queste descrizioni aiutano a comprendere meglio le esigenze degli utenti e a definire i requisiti del prodotto.
Le user stories nascono come una tecnica di raccolta dei requisiti nell’ambito dello sviluppo agile del software, ma sono utilizzate anche in altri contesti. La loro popolarità è dovuta alla loro semplicità e flessibilità: possono essere scritte da chiunque, indipendentemente dal livello di conoscenza tecnologica.
Le user stories seguono un formato standard che include tre elementi:
- Chi è l’utente? In questa parte della user story si descrive il tipo di utente che beneficerà del prodotto o del servizio.
- Cosa vuole fare l’utente? Qui si specifica l’obiettivo dell’utente, ovvero ciò che egli spera di ottenere utilizzando il prodotto o il servizio.
- Perché l’utente vuole farlo? In questa parte si spiegano i motivi che spingono l’utente a voler utilizzare il prodotto o il servizio.
Perché le user story sono così importanti?
Innanzitutto, esse aiutano a comprendere meglio le esigenze degli utenti. Spesso, infatti, i team di sviluppo del software si concentrano troppo sulla tecnologia e sui dettagli tecnici, trascurando l’aspetto umano dell’esperienza d’uso. Le user stories ci ricordano che il prodotto o il servizio deve essere progettato per le persone, non solo per la tecnologia.
Inoltre, le user stories sono uno strumento utile per la gestione dei requisiti. Esse aiutano a definire con chiarezza ciò che si vuole ottenere dal prodotto o dal servizio e a comunicare efficacemente queste esigenze ai membri del team di sviluppo. In questo modo, si evita il rischio di fraintendimenti o di incomprensioni tra i diversi attori coinvolti nel progetto.
Le user stories sono anche uno strumento utile per la pianificazione e l’organizzazione del lavoro. Esse possono essere utilizzate per creare una mappa delle funzionalità del prodotto o del servizio, che aiuta a visualizzare meglio l’intera gamma di requisiti e a definire le priorità di sviluppo.
Come si scrivono le user story?
Le user stories sono descrizioni scritte in prima persona che rappresentano l’esperienza dell’utente finale con il prodotto o il servizio. Per scrivere una user story efficace, è importante seguire alcune linee guida:
- Inizia la user story con la parola “Come” seguita dal tipo di utente che beneficerà del prodotto o del servizio. Ad esempio: “Come studente universitario”.
- Descrivi l’obiettivo dell’utente in modo chiaro e conciso, utilizzando il verbo all’infinito. Ad esempio: “voglio poter accedere ai miei appunti di studio dal mio smartphone”.
- Spiega perché l’utente vuole fare ciò che ha descritto nell’obiettivo. Questo aiuta a comprendere meglio le esigenze dell’utente e a definire i requisiti del prodotto o del servizio. Ad esempio: “in modo da poter rivedere le mie note ovunque e in qualsiasi momento”.
- Evita di includere dettagli tecnici nella user story. L’obiettivo è descrivere l’esperienza dell’utente, non come si realizzerà il prodotto o il servizio.
- Utilizza un linguaggio semplice e accessibile a tutti i membri del team di sviluppo.
Il backlog delle user story
Il backlog delle user story è una lista ordinata di tutte le funzionalità richieste per un prodotto o servizio, che devono essere sviluppate nel corso del tempo. Il backlog viene creato e mantenuto dal product owner o dal team di sviluppo del software.
Le user stories vengono scritte in formato cartaceo o digitale e vengono aggiunte al backlog man mano che emergono nuove esigenze degli utenti o nuovi requisiti del prodotto. Ogni user story descrive una funzionalità specifica del prodotto o servizio, scritta in prima persona dall’utente finale.
Il backlog delle user stories viene ordinato in base alla priorità, in modo da definire l’ordine di sviluppo delle funzionalità. La priorità viene stabilita dal product owner o dal team di sviluppo, sulla base dei requisiti del prodotto, dell’importanza per gli utenti e della disponibilità delle risorse.
il minimum viable product (MVP)
Un minimum viable product (MVP) è una versione iniziale di un prodotto o servizio che contiene solo le funzionalità essenziali per soddisfare le esigenze degli utenti e iniziare a raccogliere feedback. L’obiettivo dell’MVP è quello di testare l’idea di base del prodotto, verificando se risponde alle esigenze degli utenti e se ha mercato.
Definire le user stories
Per definire le user stories che devono far parte dell’MVP, è necessario seguire alcuni passaggi. Il primo passo è creare un elenco completo di tutte le funzionalità richieste per il prodotto o servizio, scrivendo ciascuna user story in formato cartaceo o digitale. Una volta creato il backlog, è importante identificare le user stories più importanti e critiche per il prodotto o servizio. Queste sono le funzionalità che devono essere presenti nell’MVP.
Selezionare le user stories dell’MVP
Per decidere quali user stories devono far parte dell’MVP, è necessario definire dei criteri di inclusione. Ad esempio, si potrebbe decidere di includere solo le user stories che rispondono alle esigenze principali degli utenti o quelle che sono più semplici da implementare.
Successivamente, utilizzando i criteri definiti in precedenza, è possibile selezionare le user stories per l’MVP. Tuttavia, è importante verificare se ci sono dipendenze tra le diverse funzionalità. In caso affermativo, potrebbe essere necessario includere anche le user stories dipendenti nell’MVP.