· Andrea Pollini · architettura dei calcolatori · 3 min read
La Legge di Myhrvold | Perché il software "mangia" tutta la memoria disponibile
Legge di Nathan Myhrvold: "Il software è un gas. Si espande per riempire tutto lo spazio disponibile".
Avete mai notato come, nonostante l’incredibile crescita della potenza di calcolo dei nostri computer, sembra che lo spazio su disco e la RAM non bastino mai? Dietro questo fenomeno apparentemente paradossale si nasconde una verità piuttosto intuitiva, espressa in modo efficace dalla Legge di Nathan Myhrvold: “Il software è un gas. Si espande per riempire tutto lo spazio disponibile”.
Cosa significa questa legge?
In poche parole, la legge di Myhrvold ci dice che i programmi tendono a utilizzare tutte le risorse a loro disposizione. Man mano che la tecnologia avanza e i computer diventano più potenti, gli sviluppatori creano software sempre più sofisticati e ricchi di funzionalità. Queste nuove funzionalità richiedono più memoria, più potenza di calcolo e, in generale, più risorse.
Un esempio lampante è rappresentato dai sistemi operativi come Windows e macOS. Partiti come semplici interfacce per interagire con il computer, si sono evoluti in veri e propri ecosistemi, integrando funzionalità sempre più sofisticate, come i gestori di finestre virtuali, i sistemi di notifica, i marketplace di applicazioni e molto altro. Anche le suite per ufficio come Microsoft Office e Google Workspace hanno subito un’espansione esponenziale, passando da semplici strumenti di scrittura e calcolo a potenti piattaforme per la collaborazione e la produttività.Un esempio lampante è rappresentato dai sistemi operativi come Windows e macOS. Partiti come semplici interfacce per interagire con il computer, si sono evoluti in veri e propri ecosistemi, integrando funzionalità sempre più sofisticate, come i gestori di finestre virtuali, i sistemi di notifica, i marketplace di applicazioni e molto altro. Anche le suite per ufficio come Microsoft Office e Google Workspace hanno subito un’espansione esponenziale, passando da semplici strumenti di scrittura e calcolo a potenti piattaforme per la collaborazione e la produttività.
Ma perché il software si comporta così?
Ci sono diversi motivi:
- Comodità degli sviluppatori: È più facile per uno sviluppatore aggiungere nuove funzionalità a un programma piuttosto che ottimizzarne il codice esistente.
- Aspettative degli utenti: Gli utenti si aspettano che i software siano sempre più potenti e ricchi di funzionalità. Gli sviluppatori, per soddisfare queste aspettative, tendono a creare software sempre più “gonfi”.
- La natura stessa del calcolo: Molti algoritmi sono intrinsecamente inefficienti e richiedono una quantità di risorse che cresce esponenzialmente con la dimensione del problema da risolvere.
Le implicazioni della Legge di Myhrvold
Le conseguenze della Legge di Myhrvold sono molteplici:
- Obsolescenza precoce: I computer diventano rapidamente obsoleti, non tanto perché l’hardware invecchia, ma perché il software diventa troppo esigente.
- Frammentazione del mercato: La necessità di software sempre più performanti ha portato alla proliferazione di sistemi operativi e applicazioni incompatibili.
- Difficoltà nella gestione delle risorse: Amministratori di sistema e utenti finali devono continuamente lottare per ottimizzare l’utilizzo delle risorse dei loro computer.
Come affrontare il problema
Per mitigare gli effetti della Legge di Myhrvold, è necessario un approccio multidisciplinare:
- Ottimizzazione del software: Gli sviluppatori dovrebbero dedicare maggiore attenzione all’ottimizzazione del codice, cercando di ridurre al minimo l’utilizzo delle risorse.
- Standardizzazione delle piattaforme: Una maggiore standardizzazione delle piattaforme hardware e software potrebbe facilitare lo sviluppo di applicazioni più efficienti.
- Educazione degli utenti: Gli utenti finali dovrebbero essere consapevoli dell’impatto che il loro comportamento ha sulle prestazioni del sistema.
In conclusione
La Legge di Myhrvold è un principio fondamentale dell’informatica che ci aiuta a comprendere perché i computer, nonostante siano diventati sempre più potenti, sembrano avere sempre bisogno di più risorse. Affrontare questa sfida richiede un impegno congiunto da parte di sviluppatori, produttori di hardware e utenti finali.
Domande
- Quali altri esempi di software in continua espansione conoscete?
- Quali sono, secondo voi, i vantaggi e gli svantaggi di questa continua evoluzione del software?
- Come si può bilanciare la necessità di aggiungere nuove funzionalità con la necessità di mantenere il software semplice e utilizzabile?